Tutti possiamo correre il rischio di essere felici

Da qualche giorno, mi torna in mente più volte al giorno, una delle esperienze più commoventi ed emozionanti che io abbia affrontato come operatore e quindi ho deciso di condividerla con voi:
Un paio di anni fa, stavo facendo volontariato con EFT al Vojta di Viale Marconi a Roma,( grazie a Giampiero Cambi e alla sua associazione SHIN-SHIATSU NAMIKOSHI) ho iniziato a trattare con EFT, e Matrix Reimprinting, una ragazzetta incredibile, di soli 16 anni.

Questa ragazza strepitosa, che chiamerò F. era affetta da una malattia con un nome talmente complicato che non lo so nemmeno dire, ma il fatto era, che non poteva muovere nessun muscolo dalle spalle in giù, e stava per perdere anche l’uso dei muscoli del collo che le permettevano di sorreggere la testa autonomamente.

 
Altra grave condizione era che non sentiva più lo stimolo per urinare, perciò per un periodo le avevano dovuto mettere un catetere, che però non sopportava, e quindi glielo avevano tolto, con una notevole sofferenza anche emotiva (ricordo, solo 16 anni).


Prima di iniziare la sua dolce accompagnatrice, mi ha chiesto di non parlare mai di catetere, di pipì, e del papà che aveva perso da poco.


Decido così di provare a picchiettarla solo per poco e vedere se avesse avuto qualche tipo di reazione.


Iniziamo, F. si rilassa moltissimo da subito, facciamo un po’ di giri di tapping, le chiedo come si sente, e sulla base del suo forte rilassamento, iniziamo a fare una serie di visualizzazioni confortevoli per lei…


Tutto questo era già bellissimo per me, vederla così serena sapendo cosa stava passando, una gioia…ma da li a poco, la vera conquista…dopo solo mezz’ora di Tapping le chiedo come va e lei mi risponde: “Sì…bene…bellissimo, ma….devo fare la pipì…..!!!!!!!!!!!” La corsa per andare a prendere la carrozzina l’ho fatta con le lacrime agli occhi…

Uno dei trattamenti più brevi di questi anni, con le lacrime agli occhi e la gioia nel cuore!

 

 

Sempre grazie F.<3                                                                      

   

 

Questo è il lavoro di una ragazza molto , molto in gamba che si è messa alla prova, si tratta di un esercizio potentissimo che unisce l'uso di EFT (scritto), IEP (Processo Energetico basato sull'Intento Steve Wells) e le magiche domande di Byron Katie:

1) E' vero'

2) E' assolutamente vero?

3) Cosa mi succede, come mi sento e cosa sente il mio corpo quando penso che è vero?

4) Come sarebbe, se tutto questo non esistesse?

Un esercizio consigliatissimo nei nostri percorsi, che come si può vedere dalle foto, è in grado di trasformare i nostri pensieri e ciò che sentiamo, possiamo cambiare la percezione di noi stessi e di ciò che ci circonda , nel giro di pochissimo tempo.

 Si può applicare a qualsiasi pensiero ci affligga, a qualsiasi nostra credenza. Rilasciando l'attaccamento emotivo ad ogni "pensiero disturbante" appunto, otterremo dei grandi benefici in maniera velocissima, le emozioni cambiano, i pensieri si trasformano e le credenze crollano!

 "Un pensiero è innocuo finchè non ci crediamo. Non sono i nostri pensieri, ma l'attaccamento ai nostri pensieri, che causa sofferenza" Byron Katie

"Dietro ogni sensazione sgradevole c'è un pensiero che per noi non è vero - Abbiamo un pensiero in conflitto con la realtà, poi proviamo una sensazione stressante e poi agiamo in base a questa sensazione, creandoci da soli ancora più stress-O ti attacchi ai tuoi pensieri o li indaghi. Non c'è altra scelta" Byron Katie

 

Elisa ha circa trentanni , da tre mesi NON PARLA! Niente, ci prova, ma è afona, la voce non esce. Ha fatto di tutto, analisi, esami approfonditi, logopedia,  sembra tutto a posto…e la voce non torna.

La conosco poco, ma è piena di vita, di energia, trasmette solo buone cose….più volte le avevo raccontato di eft in passato, così, per spiegarle cosa faccio e come mai viaggio spesso.

Un giovedì passo da lei, sta lavorando, e senza nessun appuntamento o decisione presa, le chiedo di farsi picchiettare, così…una prova, io quella voce la voglio risentire...al massimo non succederà niente.

Iniziamo, siamo nel suo posto di lavoro, ci appartiamo in un angolino, lei è disponibile, ma un po’ incredula, dubbiosa, e molto composta, controllata, riservata e ordinata.

Dopo cinque o sei minuti, mentre indaghiamo e picchiettiamo, tra le varie risposte silenziose alle mie domande, emette un fermo e sonoro “ NO”!!!

Lei non se ne accorge, ma io e una persona li presente sì! Ci guardiamo, e a quel punto penso “Ok, da qui in poi, tutto è possibile!”

Andiamo avanti a picchiettare, e ad indagare, finalmente dopo qualche altro minuto Elisa é molto rilassata individua benissimo le sue emozioni, prova una forte, fortissima rabbia, e poi impotenza, le sente nella gola e negli occhi.

E’ l’impotenza rispetto alla malattia di suo padre, che si sta ripresentando per la seconda volta, e che ne mette in pericolo la vita.

Non siamo nel posto giusto per lavorare, n

Non abbiamo molto tempo, però cerchiamo di capire in che modo la sua voce possa nuocere a questa situazione…. Picchiettiamo, Elisa piange, si emoziona, prendiamo in considerazione varie ipotesi, senza sceglierne nessuna, le elenchiamo e basta.

Torniamo ad una situazione di calma, Elisa si sente liberata, più leggera, e  i pesi che sentiva nella gola e negli occhi se ne vanno.

Passano due giorni, va a pranzo dai suoi genitori e mi scrive che ....“inizia a gracchiare come ET”!  Altri due giorni, va a fare logopedia e piano piano ricomincia a parlare!  

“Novanta giorni sono stati duri” Elisa                                                                                          

La potenza delle emozioni!

Sarah ha trentacinque anni, soffre di ARTRITE REUMATOIDE ed è IPOVEDENTE da quando era solo una ragazzina.

Facciamo il nostro primo incontro di EFT, e dopo due chiacchiere conoscitive, iniziamo a lavorare solo sulla paura della cecità.

Inizio a lavorare con Sarah, e la paura di non vedere più, è abbastanza alta, su una scala da zero a dieci è sette. Subito dopo averla “misurata”, visualizza la sua paura nel cuore, come un flash rosso. Facciamo solo un giro di picchiettamento (tapping) sui punti e la paura cambia forma, diventa una sfera, come un arancio, però aumenta, e sulla scala da zero a dieci, diventa otto.

Facciamo ancora un po’ di tapping, e questa volta chiedo a Sarah : “Se questa paura fosse un animale, che animale sarebbe?” Risposta: “un Serpente, un cobra gonfio, in allerta.”