Tutti possiamo correre il rischio di essere felici

EFT: ARTRITE REUMATOIDE E LA PAURA DELLA CECITÀ

Sarah ha trentacinque anni, soffre di ARTRITE REUMATOIDE ed è IPOVEDENTE da quando era solo una ragazzina.

Facciamo il nostro primo incontro di EFT, e dopo due chiacchiere conoscitive, iniziamo a lavorare solo sulla paura della cecità.

Inizio a lavorare con Sarah, e la paura di non vedere più, è abbastanza alta, su una scala da zero a dieci è sette. Subito dopo averla “misurata”, visualizza la sua paura nel cuore, come un flash rosso. Facciamo solo un giro di picchiettamento (tapping) sui punti e la paura cambia forma, diventa una sfera, come un arancio, però aumenta, e sulla scala da zero a dieci, diventa otto.

Facciamo ancora un po’ di tapping, e questa volta chiedo a Sarah : “Se questa paura fosse un animale, che animale sarebbe?” Risposta: “un Serpente, un cobra gonfio, in allerta.”

 

Senza mai smettere il tapping, chiedo se è possibile comunicare con il cobra. Sarah ci prova… e alla domanda “cosa vuoi da me” il cobra la osserva. Chiediamo come mai? La risposta è “ Guarda se mi comporto bene, deve controllarmi per vedere se faccio le cose per bene”.

A questo punto suggerisco a Sarah, se è possibile fare un patto col serpente, se pensa e sente che sia possibile farlo. Dice di sì e procede, chiedendogli cosa può fare per lui, per farlo stare meglio.

Il serpente sparisce all’istante, e la ragazza visualizza suo padre. Ricorda immediatamente, che da adolescente, quando aveva già il problema agli occhi, suo padre si preoccupava più del fatto che lei studiasse, piuttosto che del fatto che stesse meglio, e la controllava molto nello studio. Emerge un forte sentimento di rabbia e la consapevolezza che nonostante il padre si comportasse in quel modo per spronarla, non era il modo giusto per lei.

Picchiettiamo e abbassiamo un pochino la rabbia. Intervengo con MATRIX REIMPRINTING, troviamo Sarah (ECO Ologramma Energetico della Coscienza di Sarah) all’età di quattordici anni, arrabbiatissima e infelice, ha un forte male agli occhi e si sente incompresa da tutti. Sfoga la sua rabbia contro il padre, ma non le basta, è ancora arrabbiata e vuole andare a quando è insorta la malattia agli occhi.

L’accompagno, questa volta il suo ECO ha dodici anni, si sta svegliando nella sua cameretta, ed è spaventato perché non ci vede e ha molto dolore agli occhi. In più, oltre a tutto questo, Sarah è estremamente triste, si sente stupida, perché non sa contare, e si accorge, che in realtà il problema non è solo contare, ma è sforzarsi di riuscire a contare guardando la lavagna. (La bambina era DISCALCULICA, ma se n’è accorta solamente da adulta).

L’ECO decide di RISOLVERE la situazione incontrando suo padre, sua madre, e la professoressa di matematica a scuola. La scena si trasforma, tutti capiscono il problema della DISCALCULIA e la professoressa si scusa con Sarah dodicenne, spiegandole che purtroppo non ha avuto le competenze necessarie per aiutarla e la rassicura sul fatto che non dovrà più sforzare gli OCCHI per guardare la lavagna.   A questo punto si presenta un altro ostacolo, la piccola Sarah è ancora arrabbiata con il papà, si accorge che l’uomo è infelice e in difficoltà.

Ora però è stanca, decide di non volersi più occupare di nessuno e vuole andare da sola dai suoi gatti. Con loro si sente al sicuro, libera e prova una felicità verde. Ora tutti sanno della sua grande fatica e del suo impegno, non deve più sforzarsi per dimostrare di saper contare, non ha più dolore agli occhi e ci vede benissimo.

Nei trattamenti successivi, Sarah risolve un altro grande TRAUMA e scopre che non ha più bisogno DI NON VEDERE E DI DOVER CHIUDERE GLI OCCHI. E soprattutto è libera dalla paura e dalla rabbia.

 

Fabiola Canelli